Geograficamente costituito da quattro grandi individualità orografiche – la Majella, ampio e compatto massiccio calcareo, il Morrone, il Porrara ed i Monti Pizzi, con le valli ed i piani carsici che fra esse si interpongono – è un Parco Nazionale che per posizione geografica (completamente immerso nel Mediterraneo) per l’asprezza, vastità, ed imponenza (oltre 60 rilievi montuosi di cui 30 superano i 2.000 metri, tra i quali svettano il Monte Amaro, 2793 metri, la seconda vetta dell’Appennino; il monte Acquaviva, 2737 m; il monte Focalone, 2676 m; il monte Rotondo, 2656 m; il monte Macellaro, 2646 m; Pesco Falcone, 2546 m; Cima delle Murelle, 2598 m) per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere e racchiude al suo interno in vaste aree (widelands) che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland) la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità, di importanza europea e mondiale.
Posto alla sinistra dell’alto corso del fiume Sangro e compreso nel Parco Nazionale della Majella, Roccaraso è adagiato al centro dell’Altopiano delle Cinquemiglia e per secoli è stato crocevia per la transumanza e i commerci tra Nord e Sud. Probabilmente di epoca romana, l’evidenza archeologica testimonia insediamenti già dai secoli V e IV a.C.; infatti tombe ed oggetti rinvenuti, permettono di accostarli a quelle ben note della grande acropoli di Aufidena e del territorio peligno. Da vedere la Chiesa di San Rocco, eretta nel 1656, come atto votivo dei cittadini scampati alla peste. Minato e distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, il Paese fu ricostruito grazie all’operosità e alla volontà dei residenti, tanto da farla rifiorire nel giro di pochi anni. Già dai primi anni del ‘900, infatti, alberghi ed affittacamere cominciarono ad accogliere i primi villeggianti che, sempre più numerosi, nel tempo hanno reso Roccaraso una località turistica di primissimo piano.
Pietransieri è un paese sorto nell’Alto Medioevo e dalla toponomastica rivela origine longobarda “Petra Anseri” (da Ansharius o Anseri). Quindi Pietransieri e Roccaraso erano paesi distinti con singole origini e storie, ma solo nel 1811, con un editto di Gioacchino Murat, Pietransieri fu aggregata al Comune di Roccaraso. La frazione di Pietransieri è oggi tristemente nota per l’eccidio di Limmari; il 21 novembre 1943, 128 furono i civili uccisi per rappresaglia dai tedeschi nell’ultima guerra, per gran parte vecchi, donne e bambini, che riposano oggi nel loro Sacrario. Dal 1945 a Pietransieri si è consolidata la consuetudine di celebrare l’anniversario della strage con una processione notturna che la sera del 20 novembre parte dai Limmari e giunge fino in paese.
Rivisondoli è adagiato, su uno sperone roccioso, in mezzo agli altipiani maggiori d’Abruzzo di altitudine elevata (1320 mt.) gode di un clima salubre e di scenari di straordinaria bellezza. Ovunque si giri, lo sguardo resta affascinato ed appagato dalla mole di Monte Pratello ad occidente; alle sue spalle la presenza rassicurante e quasi protettiva di Monte Calvario. Esso, è un importante centro turistico, molto rinomato per gli sport invernali. Dista, infatti, solo 5km dalla partenza degli impianti di risalita Rivisondoli-Monte Pratello, i quali si collegano al comprensorio sciistico Alto Sangro che comprende ben 120 km di piste. L’economia del paese è prettamente turistica, numerosi sono gli alberghi, i ristoranti e le attività commerciali.
Nella regione degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, tra immensi e silenziosi pascoli che sono alla base dell’insediamento umano e dello sviluppo dei centri sorti in questi luoghi, a 1.400 s.l.m. è situata Pescocostanzo. Centro di antica origine e luogo di intensa civiltà, può vantare una favorevole temperie culturale, esemplata dall’eccezionale patrimonio di monumenti rinascimentali e barocchi a testimonianza della straordinaria vicenda artistica e culturale che sviluppò soprattutto tra il 1440 e 1700. La tradizione artigiana è riuscita a rimanere viva e a salvare il patrimonio di esperienza, capacità tecnica, stile e qualità. La lavorazione del merletto a tombolo, quella della filigrana e del ferro battuto, rappresentano un punto di forza dell’offerta turistica locale. Pescocostanzo ha saputo recuperare l’antico ruolo, accreditandosi definitivamente come meta di turismo arte e cultura, oltre che di soggiorno estivo ed invernale.
Rocca Pia , data la vicinanza con Roccaraso e con gli impianti sciistici di Monte Pratello Aremogna, e’ meta turistica legata agli sport Invernali. In pochi minuti si raggiungono gli impianti per le attività legate alla neve. Al ritorno si vive in pieno l’atmosfera tranquilla del borgo montano, situato lungo la strada che collega Sulmona con Roccaraso e con la zona dell’Alto Sangro. Rocca Pia si trova all’interno di una stretta valle. Il territorio è molto vasto e quasi completamente montano e comprende inoltre la quasi totalità del Piano delle Cinquemiglia, una distesa pianeggiante priva di insediamenti, utilizzata prevalentemente per il pascolo estivo, per gli sport invernali e come base di partenza per interessanti escursioni in direzione dei rilievi che la cingono. Il territorio di Rocca Pia mostra per intero il proprio caratteristico paesaggio montano abruzzese, con pareti strapiombanti, creste, canaloni, gole di erosione, falde detritiche, carsismo, ecc. Il suo territorio , esteso sino al piano delle Cinquemiglia, presenta caratteristiche climatiche particolari dovute all’altezza (mt. 1100), oltre a bellezze naturali e spunti architettonici particolari, dato che il paese conserva l’aspetto urbanistico tipico dei borghi medievali , sviluppati lungo una via di transito. L’ architettura presenta loggiati e arcate, spesso all’ultimo piano, ben conservati e visibili presso gli edifici storici presenti nel centro. Caratteristiche le piccole scalinate esterne (vignale) con pianerottolo coperto.